Rossella racconta il Jamboree

Rossella Zanini ha partecipato al 23° Jamboree Modiale in Giappone, ecco il racconto presentato durante la S. Messa del 25/10/2015

Ringrazio Don Paolo per avermi dato l’opportunità di raccontare questa esperienza a tutti voi e ringrazio soprattutto il mio gruppo Cormòns 1 che mi ha permesso di realizzare un sogno e cioè di partecipare al 23° raduno mondiale degli scout quest’estate da 25 luglio a 8 agosto in Giappone a Kirara-hama, isola situata nella parte ovest di Honshu.

Questo incontro internazionale che si rivolge principalmente agli esploratori e alle guide dai 12 ai 16 anni è chiamato Jamboree e si svolge ogni quattro anni. Quest’anno al Jamboree hanno partecipato 30,000 ragazzi provenienti da 162 Paesi. o sono partita con il contingente italiano e in particolare con il Reparto Ardito Desio formato da una trentina di ragazzi provenienti dal Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto.

Il tema del Jamboree era “a spirit of unity”, spirito di unità, affrontato attraverso diverse esperienze. Prima che si aprisse questo campo sull’isola di Kirara-hama che ha ospitato l’EXPO nel 2001, siamo stati accolti a Kyoto a coppie per tre giorni in delle famiglie giapponesi che ci hanno fatto conoscere la loro cultura , il territorio, il loro modo di vivere e il loro cibo con una disponibilità che si fondava sui valori scout, ad esempio nella mia famiglia ospite, molto numerosa, il padre era capo scout.

Dopo i primi tre giorni in famiglia si è aperto il Jamboree durante il quale ho partecipato a tantissime attività e conosciuto tantissimi ragazzi da tutto il mondo , nell’ambito dei temi previsti che erano Global Development Village, Cultura, Scienza, Comunità, Natura, Acqua e Pace.

Sicuramente l’esperienza più emozionante è stata condividere il memoriale della fine della Seconda Guerra Mondiale con il lancio della bomba atomica su Hiroshima, che abbiamo potuto visitare. Lì abbiamo visto il museo molto toccante, abbiamo osservato da vicino i resti dell’unico edificio rimasto in piedi, abbiamo anche potuto fare una passeggiata nel parco del museo dove sono presenti vari monumenti in ricordo delle vittime e abbiamo costruito delle gru di origami che rappresentano per la cultura giapponese la speranza di una rinascita.

Accanto ad un’esperienza così forte ce ne sono state altre significative come la visita alle scuole giapponesi, l’attività con i ragazzi, la giornata del food festival, festa del cibo, dove si potevano assaggiare i piatto tipici degli altri Paesi, le cerimonie di apertura e chiusura e la condivisione al campo della vita quotidiana.

Da questa esperienza abbiamo capito tutti di essere ambasciatori di pace. Io mi porterò sempre nel cuore la gioia, l’energia, i colori delle bandiere, dei volti sempre con il sorriso, dei canti insieme, la promessa scout recitata in tutte le lingue contemporaneamente, esperienze che lasciano un segno che va oltre e che diventa molto più importante della fatica, delle poche ore di sonno e del caldo giapponese.

Concludo leggendovi il messaggio scritto dal mio Reparto di Cormòns che ho portato con me in Giappone.

Scout è per noi responsabilità, coraggio, divertimento, amicizia, solidarietà, aiuto reciproco, entusiasmo, gioia, bellezza, armonia, una grande famiglia.

Essere scout ci ha cambiato il modo di guardare la vita.

È svegliarsi con il sole, crescere dentro come sotto di noi cresce l’erba, mutare come attorno muta la natura. È comprendere quanto affascinante può essere un albero centenario, quanto melodioso può essere il gorgoglio di un ruscello, quanto una persona può dipendere dalla natura, e quanto essa gli può dare se la rispetta.

Essere scout è capire che non siamo mai soli, e che siamo magnifiche creature, capaci di cose inimmaginabili, ma facciamo allo stesso tempo parte di un mondo immenso.

Lo scoutismo per noi è VITA.

Un saluto dalla terra dove si incontrano latini, tedeschi e slavi.

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