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Nuova tenda per il reparto

Gli esploratori e guide davanti alla nuova tenda

Gli esploratori e guide davanti alla nuova tenda

I primi mesi in reparto sono i mesi della scoperta: i mesi in cui si passa dal mondo “protetto” dei Lupetti a quello degli Esploratori, dove bisogna imparare a cavarsela da soli: bisogna saper fare i nodi, accendere un fuoco, montare una tenda e così via. E’ proprio in questi primi mesi che i ragazzi più esperti insegnano ai nuovi arrivati tutte queste tecniche, in vista delle prime uscite in primavera, secondo un trapasso di nozioni che sta alla base del metodo educativo dello scautismo. La scorsa domenica è stata l’occasione di aprire le tende dopo il letargo autunnale da una parte per mostrarle e insegnare qualcosa ai ragazzi più giovani, dall’altro per controllare che il materiale fosse in ordine. Queste prime attività ci danno anche modo di ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia per il supporto che in questi anni ci ha sempre fornito, permettendoci di rinnovare gradualmente le attrezzature per i campi estivi, così da poter gravare di meno sulle famiglie.

Rossella racconta il Jamboree

Rossella Zanini ha partecipato al 23° Jamboree Modiale in Giappone, ecco il racconto presentato durante la S. Messa del 25/10/2015

Ringrazio Don Paolo per avermi dato l’opportunità di raccontare questa esperienza a tutti voi e ringrazio soprattutto il mio gruppo Cormòns 1 che mi ha permesso di realizzare un sogno e cioè di partecipare al 23° raduno mondiale degli scout quest’estate da 25 luglio a 8 agosto in Giappone a Kirara-hama, isola situata nella parte ovest di Honshu.

Questo incontro internazionale che si rivolge principalmente agli esploratori e alle guide dai 12 ai 16 anni è chiamato Jamboree e si svolge ogni quattro anni. Quest’anno al Jamboree hanno partecipato 30,000 ragazzi provenienti da 162 Paesi. o sono partita con il contingente italiano e in particolare con il Reparto Ardito Desio formato da una trentina di ragazzi provenienti dal Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto.

Il tema del Jamboree era “a spirit of unity”, spirito di unità, affrontato attraverso diverse esperienze. Prima che si aprisse questo campo sull’isola di Kirara-hama che ha ospitato l’EXPO nel 2001, siamo stati accolti a Kyoto a coppie per tre giorni in delle famiglie giapponesi che ci hanno fatto conoscere la loro cultura , il territorio, il loro modo di vivere e il loro cibo con una disponibilità che si fondava sui valori scout, ad esempio nella mia famiglia ospite, molto numerosa, il padre era capo scout.

Dopo i primi tre giorni in famiglia si è aperto il Jamboree durante il quale ho partecipato a tantissime attività e conosciuto tantissimi ragazzi da tutto il mondo , nell’ambito dei temi previsti che erano Global Development Village, Cultura, Scienza, Comunità, Natura, Acqua e Pace.

Sicuramente l’esperienza più emozionante è stata condividere il memoriale della fine della Seconda Guerra Mondiale con il lancio della bomba atomica su Hiroshima, che abbiamo potuto visitare. Lì abbiamo visto il museo molto toccante, abbiamo osservato da vicino i resti dell’unico edificio rimasto in piedi, abbiamo anche potuto fare una passeggiata nel parco del museo dove sono presenti vari monumenti in ricordo delle vittime e abbiamo costruito delle gru di origami che rappresentano per la cultura giapponese la speranza di una rinascita.

Accanto ad un’esperienza così forte ce ne sono state altre significative come la visita alle scuole giapponesi, l’attività con i ragazzi, la giornata del food festival, festa del cibo, dove si potevano assaggiare i piatto tipici degli altri Paesi, le cerimonie di apertura e chiusura e la condivisione al campo della vita quotidiana.

Da questa esperienza abbiamo capito tutti di essere ambasciatori di pace. Io mi porterò sempre nel cuore la gioia, l’energia, i colori delle bandiere, dei volti sempre con il sorriso, dei canti insieme, la promessa scout recitata in tutte le lingue contemporaneamente, esperienze che lasciano un segno che va oltre e che diventa molto più importante della fatica, delle poche ore di sonno e del caldo giapponese.

Concludo leggendovi il messaggio scritto dal mio Reparto di Cormòns che ho portato con me in Giappone.

Scout è per noi responsabilità, coraggio, divertimento, amicizia, solidarietà, aiuto reciproco, entusiasmo, gioia, bellezza, armonia, una grande famiglia.

Essere scout ci ha cambiato il modo di guardare la vita.

È svegliarsi con il sole, crescere dentro come sotto di noi cresce l’erba, mutare come attorno muta la natura. È comprendere quanto affascinante può essere un albero centenario, quanto melodioso può essere il gorgoglio di un ruscello, quanto una persona può dipendere dalla natura, e quanto essa gli può dare se la rispetta.

Essere scout è capire che non siamo mai soli, e che siamo magnifiche creature, capaci di cose inimmaginabili, ma facciamo allo stesso tempo parte di un mondo immenso.

Lo scoutismo per noi è VITA.

Un saluto dalla terra dove si incontrano latini, tedeschi e slavi.

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Campo EG 2011 – Il video

IL CAMPO DEL REPARTO…

Difficilmente si potranno dimenticare il grande affiatamento, le storie, le avventure e la gioia di stare insieme vissuti quest’anno al campo Scout del Cormòns 1°.

I ragazzi, ed anche i capi, sono tornati a casa carichi di entusiasmo e di bei ricordi delle esperienze fatte.

Ringraziamo di cuore Stefano che in qualità di padre di uno dei ragazzi ha voluto trasmettere tramite le immagini quello che difficilmente si riesce a comunicare con le parole, e i capi che con gratuità svolgono la loro funzione di educatori.

guarda il video del campo scout 2011

La recita del Reparto – sabato 22 gennaio, ore 20.30, Sala Civica

 
 
 Una Vera Vita” è stato un Vero Successo
  

I calorosi applausi al termine della rappresentazione teatrale “Una vera vita” hanno dimostrato l’apprezzamento e l’entusiasmo del pubblico che ha riempito la Sala Civica di Cormòns, sabato 22 gennaio. La storia, scritta integralmente dai ragazzi e dalle ragazze del reparto Rosa dei Venti del Cormòns 1°, ha fatto sorridere più volte il pubblico, ma alla conclusione della storia gli spettatori, sia giovani che adulti, sono andati a casa con molti interrogativi su cui riflettere.

La trama narrava la storia di due adolescenti compagni di classe, Sara e Giacomo: due mondi paralleli. Sara è timida, le piace studiare ed è contenta di far parte di un reparto scout. Giacomo fa parte di un gruppo dei pari di “bulletti”, a cui non interessa la scuola né di impegnarsi in niente di serio. Dietro alle scelte di Giacomo si cela una situazione familiare difficile: i suoi genitori litigano spesso, suo padre è disoccupato da molto tempo. Per caso una sera Giacomo sente, in un litigio tra i genitori, che suo padre dichiara che non voleva avere un figlio.

Le difficoltà per Sara nascono invece quando rifiuta un invito in discoteca fatto dal gruppetto dei bulli, perché il giorno dopo doveva andare in uscita scout. Sara diviene oggetto di insulti e prese in giro pesanti.

Il giorno dopo i mondi di Sara e di Giacomo si incontrano. Per trovare un’occasione di “divertimento” il gruppo dei bulli pensa di andare nella sede degli scout per prenderli un po’ in giro. Lo scontro tra i due mondi si realizzerà con una partita a roverino, classico gioco scout. All’inizio grazie alla slealtà vincono i bulli, ma poi l’affiatamento e la lealtà degli scout sono vittoriosi. I bulli scoprono che non sono felici e soddisfatti della loro vita e accolgono l’invito degli scout a continuare a giocare insieme. Lo spettacolo si è concluso con le parole degli scout, che dicono al gruppo dei bulli, che nessuno è inutile, ma ognuno può dare qualche cosa agli altri in base alle proprie capacità (i carismi).

La storia, che è stata raccontata durante lo spettacolo, era semplice e lineare. Una semplicità che, però ha fatto riflettere giovani e adulti. Per i giovani: quante volte per “divertimento” si insulta e si esclude chi non si comporta come la massa? Per gli adulti: quanto è importante educare con l’esempio e la testimonianza? Quante frasi, dette senza pensarci troppo, sono diseducative verso i ragazzi? “Una vera vita” è una storia che è riuscita a far riflettere proprio tutti.

 

 

Campo di Reparto 2010

Il campo di reparto si svolge dal 5 al 14 agosto a Cesclans. Durante il campo estivo i ragazzi e le ragazze del reparto vivranno l’avventura nella natura utilizzando le tecniche di scouting (segnalazione, pronto soccorso, nodi, pioneristica) che hanno appreso durante l’anno. Quest’anno l’ambientazione sarà “ricercatori di reliquie”: come degli archeologhi le guide e gli esploratori del reparto Rosa dei Venti del Cormòns 1° andranno alla ricerca di reperti storici misteriosi e affascinanti.