A.G.E.S.C.I.
ASSOCIAZIONE
GUIDE E SCOUTS CATTOLICI ITALIANI
GRUPPO
MONFALCONE 3 DON FERDINANDO TONZAR
PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO 1999/2002
Dall'analisi
dei ragazzi:
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*Problema
delle famiglie
*Bisogno
del "gruppo"
*Responsabilità
e scelte:
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-scelta
di fede
-scelta
di servizio
-attenzione
al prossimo
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Dall'analisi
delle forze:
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*
Rapportarsi
* Collaborazione
* Formazione
*
Clima di comunità
|
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FAMlGLIE.
GRUPPO E PROGETTUALITA'
FAMIGLIE:
Analisi
-le
famiglie sono in crisi, alcune di loro con particolari problematiche;
-manca la coscienza cristiana in famiglia: i
genitori non sono catechisti, non frequentano la Chiesa, la comunità
parrocchiale e i sacramenti;
-ci sono famiglie nuove da coinvolgere;
-in generale i genitori si coinvolgono poco nelle
ns. attività;
-ci
conoscono poco e conoscono poco il ns. metodo educativo.
I ragazzi subiscono le
conseguenze:
-sono oberati da troppi impegni
in rapporto alla loro età;
-non hanno il tempo di giocare e
svagarsi;
-alcuni sentono il disagio di
vivere in una famiglia con situazioni e relazioni complesse ..
Obiettivi
Ridefinire
il rapporto con i genitori, rendendolo più personale.
Essere
loro d'aiuto con l'ascolto, creando degli strumenti da loro richiesti.
RlS:
educare ai valori della famiglia
Strumenti
*
Curare il dialogo personale di ogni capo con ogni famiglia, almeno della
propria branca-
* Fare una riunione interbranca sul metodo, per
farci conoscere e per presentare le regole del "gioco": presenza,
impegno, accoglienza.
* Fare incontri ad hoc per i genitori su tematiche
da loro richieste (coinvolgendo anche esterni e specialisti).
.Tener
conto della vita in famiglia nella progressione personale del ragazzo.
BISOGNO DEL "GRUPPO"
Analisi
-L/C:
il
fare gruppo serve loro per mostrarsi agli altri, per mettersi in luce;
tendono piuttosto all'individualismo, facendo le cose più per il bene loro
che per il branco.
-E/G:
fare
gruppo è un bisogno naturale di un ragazzo di quell'età. Cercano il gruppo
per non essere soli, per stare con i propri coetanei che hanno gli stessi
problemi, per avere un punto d'appoggio.
-R/S:
Sono in fuga da se stessi, tendono alla deresponsabilizzazione, vogliono le
cose per sè, accettano solo chi dà loro ragione.
-Il
gruppo determina il codice di comportamento (moda, linguaggio, atteggiamento
ma soprattutto scala di valori).
-Non
riflettono sulle cose. se le lasciano cadere addosso.
Obiettivi
Educare all'essere
comunità curando il passaggio dall'essere gruppo (come loro 1o intendono)
all'essere comunità quale insieme di persone che fanno un cammino insieme
riuscendo a valorizzarsi come singolo al suo interno. Precisamente:
l)
aiutare il ragazzo ad avere fiducia in se stesso e ad aprirsi agli altri,
grazie al senso di appartenenza e al clima di comunità, di gioia, di
rispetto e di fiducia che caratterizzano la comunità (art. 16
Regolamento).
2) aiutare il ragazzo ad accogliere il diverso,
riferendoci non tanto all'accoglienza di benvenuto ma all'accettazione
dell'altro nel tempo con i suoi limiti e le sue diversità, aiutandolo
quando ha bisogno di noi, con mente e cuore aperti.
3)
aiutare il ragazzo a capire che cooperare signifìca collaborare, fare
insieme perchè si fa meglio.
4)
aiutare il ragazzo a riflettere su ciò che fa, a pensare al perchè
delle cose, a conoscere meglio se stesso e gli altri.
Strumenti
*
Utilizzare attività interbranca per creare lo spirito di gruppo.
*
Far conoscere nuovi stili di vita (mondialità, globa1izzazione) attraverso
il commercio equo e solidale, bilanci di giustizia, banca etica, etc.
* Osare nelle attività: fare una proposta uniforme,
graduale e forte di scoutismo: riscoperta dello scouting, 4 punti di B.P,
manualità, etc. in progressione alle branche-
*
Specialità e progressione personale per mettere le capacità del singolo a
disposizione del gruppo.
*
Riscoperta delle piccole comunità:
L/C: Consiglio degli Anziani
E/G:
Alta Sq., Squadriglia (uscita di sq.)
R/S:
Pattuglia di Clan, Carta di Clan
*
E/G: riflessione personale nel sentiero e in Alta Sq.
R/S:
Deserto, riflessione personale
PROGETTUALITA'
E SCELTE:
Analisi:
-I nostri ragazzi non è
che non sanno scegliere ma fanno scelte di comodo.
-Sono superficiali nelle loro
scelte, hanno difficoltà ad approfondire le esperienze, non vanno oltre
alla semplice apparenza delle cose.
-Sono troppo impegnati, a volte
non per scelta loro, dedicando così il loro tempo e il loro impegno un pò
qua e un pò là.
Per quanto riguarda la scelta di
fede le problematiche si riscontrano maggiormente nella branca R/S,e in
parte nella branca EIG.
-Responsabilità: non si
assumono responsabilità in prima persona; tendono, alla prima difficoltà,
a mollare.
-Non hanno una mentalità
progettuale: hanno difficoltà a cercare il perchè delle cose.
Obiettivi:
Educare alla progettualità e
alla responsabilità.
Insegnare a
valutare e a scegliere, consci delle conseguenze delle scelte fatte e quindi
le responsabilità che ne derivano; far sì che scelgano: secondo coscienza
e senza accettare comodi compromessi.
Essere capaci
di stimolare, porre interrogativi, sottolineare i dubbi riguardo le loro
scelte.
Ask the boy
-.Mettere il ragazzo al centro: le attività, le proposte saranno effettuate
in base ai bisogni e le richieste dei ragazzi.
Strumenti:
*
Progressione personale unitaria: P.P., passaggi
* Attenzione alle cose: cura dei materiali del
gruppo e di ogni piccola comunità.
*Informazione sulla struttura della ns.
associazione in modo che conoscano il cammino scout che li aspetta.
* Essere noi capi da esempio.
* Per la Co.Ca.: confrontare metodologicamente
pista, sentiero e punto della strada e conoscere il regolamento della P.P.U.
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